Inquinamento acustico domestico: quali rischi si corrono?

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isolamento acustico Roma

Inquinamento acustico domestico: quali rischi si corrono?

L’inquinamento acustico non è solo fastidioso, ma può perfino essere dannoso per la nostra salute, a lungo andare. In particolare, l’ inquinamento acustico domestico può essere anche peggiore degli altri, perché è in casa che tendiamo a trascorrere buona parte del nostro tempo ed è lì che dovremmo sentirci al sicuro e riposati.

I sintomi da inquinamento acustico sono i più comuni: mal di testa, spossatezza, sinusite. Spesso la colpa è imputabile a stress, stanchezza, malattie virali stagionali, ma la verità è un’altra: se quando siamo in casa ci sentiamo spesso affaticati e stanchi, forse stiamo subendo le conseguenze di un inquinamento acustico domestico che a occhio nudo non riusciamo a vedere.

L’inquinamento acustico è spesso alla base anche di molte malattie croniche, che col tempo tendono a rimanere costanti e a non mostrare particolari segni di miglioramento. Bisogna correre ai ripari. Sì, ma come?

La soluzione alla riduzione dell’ inquinamento acustico, domestico e non, è l’isolamento acustico delle pareti e dei soffitti, per proteggere la propria casa dai rumori molesti provenienti dall’esterno (laddove per esterno intendiamo tanto il traffico delle grandi città quanto la presenza di vicini molesti e rumorosi). Grazie a un isolamento acustico corretto, i disturbi cronici potranno piano piano ridursi e in questo modo potrà anche migliorare la qualità della vostra vita.

Esistono in commercio diversi metodi di isolamento acustico, tra cui la lana di vetro o di roccia e diverse tipologie di cartongesso. La tipologia più famosa è quella dei pannelli in poliuretano, che per intenderci sono gli stessi che solitamente trovate all’interno delle sale prove.

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