Cosa significa costruire sostenibile?
Negli ultimi anni il concetto di sostenibilità è entrato a far parte della maggior parte della attività umane. Ma che significa costruire sostenibile? Le richieste crescenti e costanti di risorse e materiali tipiche del modello economico lineare hanno portato al rischio di esaurimento di fonti e materiali e all’aumento dei costi.
Per questo motivo c’è stata una spinta verso un approccio di tipo circolare, cioè l’uso di risorse e materiali di origine naturale che possono essere recuperati o in qualche modo tornare a far parte della biosfera. Questo meccanismo di autorigenerazione coinvolge il mondo dell’edilizia e richiede scelte consapevoli per quanto riguarda la progettazione, i materiali e ogni fase di lavorazione.
Cosa significa costruire in modo sostenibile?
L’espressione “costruire sostenibile” vuol dire essenzialmente progettare e costruire edifici in grado di rispondere al principio del modello circolare e allo stesso tempo soddisfare le necessità dei destinatari.
Come rendere un edificio sostenibile? Oltre a puntare su materiali naturali o a basso impatto ambientale, nell’edilizia sostenibile i materiali e ogni elemento devono rientrare nell’ottica di un recupero o un riciclo futuro (cioè quando diventeranno scarti).
Anche il lavoro in cantiere deve guardare alla logica della sostenibilità e deve riuscire a ridurre le emissioni e i consumi in termini di energia, acqua e rumori. Un’edilizia di tipo green non è solo possibile, ma permette di ridurre l’estrazione delle materie prime, i consumi di energia e acqua e gli scarti prodotti in fase di smaltimento.
5 passi per costruire sostenibile
Per costruire sostenibile è necessario spostarsi dall’idea di fondo alla realizzazione di una strategia attuativa vincente.
- Progettazione – In fase di progettazione ogni scelta deve avere un carattere sostenibile: materiali, impianti, metodi e tecnologie applicate.
- Ciclo di vita di un edificio – Occorre la consapevolezza che ogni fase del ciclo di vita di un edificio o LCA può impattare sull’ambiente (reperimento materie prime, produzione prodotti, smaltimento rifiuti e così via), anche se la fase più osservata è senza dubbio quella dell’utilizzo.
- Cantiere – Il lavoro in cantiere deve essere organizzato in modo tale da non rappresentare causa di inquinamento e non avere un effetto negativo sull’ambiente.
- Tecnologie – L’inclusione di sistemi automatici e domotica consente di ottimizzare i consumi in base alle esigenze effettive e di gestire meglio e più velocemente eventuali guasti.
- Sistema circolare – Il concetto di economia circolare deve essere applicato sin dalla progettazione, prevendendo il riuso o il riciclo di materiali e componenti alla fine del loro ciclo di vita.
Edilizia: l’importanza delle certificazioni
Non basta assicurarsi materiali e componenti di origine naturale o a basso impatto ambientale se non sono accompagnati dalla certificazione di una certa conformità ad alcuni requisiti in grado di assicurare la sostenibilità dell’edificio.
A definire i requisiti di sostenibilità ai quali fare riferimento sono state diverse normative a livello regionale, nazionale e comunitario.
Tra le certificazioni più usate nell’edilizia sostenibile ci sono la ISO 14001, l’EPD, l’Ecolabel e l’EMAS perché assicurano scelte innovative in campo edile. La scelta di materiali di qualità certificati consente di costruire sostenibile e ottenere prestazioni migliori dai nuovi edifici o dalle costruzioni ristrutturate.